Laurea in “Medicina e Chirurgia" conseguita nel luglio 1991 con votazione di 110/110 e lode presso l’Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”, discutendo la tesi sperimentale: ”Chemioterapia endocavitaria con epidoxorubicina e interferone per via sistemica nella profilassi dei tumori superficiali della vescica”. Nel 1990 ha conseguito il diploma della Scuola Medica Ospedaliera di Roma e della Regione Lazio in Chirurgia Pediatrica. Nel 1991 ha vinto il concorso d’ammissione alla Scuola di specializzazione in Urologia I del Policlinico “Umberto I” di Roma, in qualità di specializzando. Nel novembre 1996 ha conseguito la specializzazione in Urologia con votazione di 70/70 e lode presso il Dipartimento di Urologia “U. Bracci” del Policlinico “Umberto I” di Roma discutendo la tesi sperimentale: ”L’ecografia trans rettale, il PSA ed il PSAD. Tre metodiche a confronto nella diagnostica del carcinoma della prostata”.
Nel 1997 ha vinto il concorso di ammissione alla Scuola Perfezionamento in Ecografia Nefro-Urologica presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”. Diploma Nazionale SIUMB, Urodinamica iscritto SIUD. Andrologo – Socio della Società Italiana di Andrologia, Master di perfezionamento in PsicoSessuologia.
Nel 2014 ha conseguito il Master di II livello in Andrologia ,implantologia e chirurgia protesica. Nel 2016 ha conseguito il master di II livello in Seminologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana.
Il dott. Militello è un pioniere nell’uso di Internet come mezzo di comunicazione con i propri pazienti.
Attualmente svolge incarico di andrologo presso casa di cura privata Quisisana di Roma ed e' responsabile del Servizio di Urodinamica e Riabilitazione del pavimento pelvico presso Casa di Cura Villa Immacolata - Viterbo.
Le principali patologie urologiche conosciute e classificate dalla scienza medica sono:
L’andrologo si occupa di studiare e seguire lo sviluppo dell’apparato maschile di un individuo, dalla nascita alla vecchiaia. Fin dai primi giorni di vita di un individuo, esso, può constatare anomalie congenite; in fase di pubertà può trovarsi di fronte a problematiche come pubertà precoce o ritardata. Nell’arco della crescita dell’individuo, l’andrologo controlla lo sviluppo sessuale per prevenire malattie sessualmente trasmissibili. Esso si occupa anche di problemi come disfunzione erettile e andropausa che si presentano sopratutto in età avanzata.
L’ andrologia è diventata una scienza a sé stante solo dalla fine degli anni ’60, principalmente grazie all’opera del dermatologo tedesco C. Schirren. Questa materia fin dagli inizi del suo sviluppo ha incontrato grosse difficoltà a diffondersi tra le persone per via degli argomenti trattati, strettamente inerenti l’intimità di un’individuo. Oggi però, grazie a una progressiva diffusione dei concetti di prevenzione e controllo, molti più uomini cercano consigli e risposte presso un Andrologo specialista.
Le disfunzioni tipiche maschili sono:
Il medico andrologo deve avere una profonda conoscenza dell’anatomia dell’apparato genitale maschile ed essere molto abile nella terapia chirurgica delle eventuali patologie di tale apparato. L’andrologo si occupa principalmente di seguire lo sviluppo dell’apparato genitale maschile dalla nascita sino alla vecchiaia.
Anche in età pediatrica può essere chiesto un consulto all’andrologo. Alla nascita, l’andrologo può essere consultato per l’attribuzione del sesso o per evidenziare anomalie congenite, alla pubertà può essere consultato per trattare problemi più seri, come pubertà precoci o ritardate. Attorno ai 20 anni, infine, può essere consultato per controllare lo sviluppo sessuale ed evidenziare qualsiasi tipo di problema come le infezioni sessuali. Quando si supera una certa età, l’andrologo viene spesso consultato per problemi di disfunzione erettile, ma anche per prevenire e trattare i sintomi dell’andropausa, fenomeno legato all’invecchiamento dei tessuti ed al calo del testosterone.
Fanno anche parte dell’andrologia alcune tra le tecniche mediche e chirurgiche più comuni, come la vasectomia, la frenulectomia e la circoncisione, che consiste nell’asportare tutto o parte del prepuzio, con lo scopo di porre rimedio ad alcune disfunzioni del pene, quali le fimosi o le balaniti. Può essere praticata anche in alcuni casi di cancro al pene ed infezioni delle vie urinarie.
Come è noto l’erezione è il risultato di una complessa sinergia tra vasi sanguigni, nervi, ormoni e muscoli. Per avere una buona erezione si deve avere un aumento del flusso sanguigno e della pressione del sangue all’interno dei corpi cavernosi del pene.Quindi ai fini di una buona erezione e’ estremamente importante la salute ed il buono stato dei vasi sanguigni . Il ridotto flusso sanguigno arterioso, influisce sulla compressione venosa, provocando un’erezione insufficiente . L’arteriosclerosi è una delle cause principali delle disfunzioni erettili.
La nuova tecnologia delle onde d’urto viene in aiuto per il raggiungimento di un buon stato di salute dei vasi sanguigni . Questa metodica è stata sviluppata in Israele , essendo una terapia già utilizzata per la frantumazione dei calcoli renali ed uretrali o come terapia antalgica.
Cosa sono le onde di urto ?
Sono onde acustiche a cui viene sottoposto il pene durante sessioni apposite della durata di circa 10/15 minuti .
La terapia fisica , per un totale consigliato di sei trattamenti complessivi a cadenza settimanale , agisce stimolando la circolazione sanguigna all’interno del pene. Questa terapia infatti è in grado di stimolare la formazione di nuovi vasi sanguigni , e porta effetti positivi anche in caso di patologia riguardanti il pavimento pelvico ( Sindrome del Dolore Pevico Cronico ) .
Quindi , diversamente dai farmaci che agiscono sul sintomo , qui si viene ad agire sulla CAUSA , migliorando il microcircolo vascolare e restituendo al paziente la possibilità di avere una erezione spontanea. Questa nuova terapia per la disfunzione erettile è sicuramente meno invasiva, indolore e con effetti collaterali pressoché assenti.
I pazienti candidabili a questo tipo di trattamento vengono selezionati nel corso della visita andrologica. Non occorre alcuna preparazione da parte del paziente ed a seguire le sedute il paziente sarà invitato a sottoporsi a visite di controllo andrologiche per valutare il successo della terapia che può eventualmente essere ripetuta in caso di parziale efficacia.
Questa tecnica può essere utilizzata anche nei pazienti sottoposti a prostatectomia. In questi soggetti l’assenza di erezioni notturne determina, nei primi mesi dopo l’intervento, un danno da ridotta ossigenazione ai tessuti cavernosi. Grazie alle onde d’urto è possibile migliorare il microcircolo e ripristinare precocemente le erezioni mattutine: questo evita la retrazione del pene e migliora il recupero spontaneo delle erezioni.
Quale è il meccanismo delle onde d'urto ?
Le onde d'urto sono delle onde acustiche che producono delle differenze di pressione , nel loro fenomeno di propagazione . La loro diffusione attraverso i tessuti genera un trasferimento di energia , e quindi il loro contatto con il tessuto , in base a questa “ cessione “ di energia , avvia conseguentemente dei positivi cambiamenti biologici .
Questa onda di urto e’ caratterizzata da bassa intensità ed interagisce con i tessuti più profondi causando una sorta di “ microtrauma meccanico a livello di membrana cellulare “ in grado di indurre maggiore vascolarizzazione nei tessuti migliorando di conseguenza il flusso sanguigno .
L’effetto del trattamento si verifica dopo circa quattro settimane e tende a regredire gradualmente dopo due anni.La terapia con onde d’ urto per disfunzione erettile è in grado di indurre angiogenesi, rigenerazione dei nervi, reclutamento delle cellule progenitrici endoteliali, miglioramento della funzionale dell’endotelio e inibizione della fibrosi dei corpi cavernosi .
E’ stato dimostrato che i pazienti nei quali la terapia farmaceutica si sia rivelata inefficace, sottoposti a ciclo di terapia con onde di urto , siano successivamente divenuti responsivi a tali farmaci . Si tenga presente che in passato i pazienti sui quali la terapia farmaceutica si fosse dimostrata inefficace , non avevano praticamente altre strade se non l’impianto chirurgico per avere una vita sessuale soddisfacente.
E’ bene rivolgersi a centri qualificati ed andrologi esperti . E’ molto importante infatti il dosaggio della giusta quantità di energia da erogare e il “ numero di colpi “ da somministrare per ogni seduta di trattamento . Una dose di energia troppo alta può infatti addirittura essere controproducente. Fondamentale quindi affidarsi ad un andrologo certificato, che abbia l’ esperienza per calibrare il trattamento tenendo in considerazione tutte le variabili :
IL centro andrologico del dott. MIlitello , grazie a moderne apparecchiature , è in grado di calibrare la giusta personalizzazione del trattamento , secondo i parametri ci sui abbiamo precedentemente parlato.
Ecografia Apparato Urinario |
Ecografia del rene, della vescica e della prostata. Utile nello screening urologico classico, ma indispensabile in casi di sanguinamento urinario o sospetta calcolosi. |
Ecografia prostatica transrettale | utilizzata per eseguire uno studio dettagliato ed accurato della ghiandola prostatica. Utilizza il principio degli ultrasuoni come tutte le tecniche ecografiche. |
Ecografia Renale |
indagine diagnostica non invasiva effettuata con l’impiego di sonda ecografica. Lo scopo dell’indagine è analizzare la morfologia dei reni e delle vie urinarie, sia in soggetti che presentano disturbi sia nei soggetti sani a scopo preventivo. |
Ecocolordoppler Penieno |
tecnica di diagnostica per immagini che sfrutta gli ultrasuoni per generare immagini ecografiche. L’esame non espone il paziente a nessun tipo di radiazione pericolosa. |
Ecocolordoppler Vasi Spermatici |
esame diagnostico ecografico non invasivo. Esso consente di valutare la vascolarizzazione venosa ed arteriosa dei testicoli. L’ ecocolordoppler dei vasi spermatici rappresenta il principale strumento diagnostico per lo studio del varicocele. |
Uroflussimetria |
semplice indagine urodinamica che consente di valutare le caratteristiche del flusso urinario. Si esegue quando il paziente lamenta sintomi che fanno pensare all’esistenza di una difficoltà a urinare. |
PSA Plasmatico |
PSA è l’acronimo di Antigene Prostatico Specifico, è un enzima proteolitico prodotto dalle cellule della ghiandola prostatica; questo normalmente è presente nella parte liquida del sangue, il plasma. Attraverso delle semplici analisi del sangue è possibile stabilire il livello di psa plasmatico. |
PCA3 Urinario |
Si tratta di un’indagine molecolare che consente all’urologo di indirizzare il paziente verso una biopsia prostatica o una re-biopsia. Il PCA3 è un gene altamente espresso nel cancro delle prostata. |
Esame Urodinamico |
Il termine “urodinamica” comprende diversi test che misurano la funzione dell’apparato urinario. Piu’ comunemente si riferisce a quello studio flusso-pressione chiamato anche comunemente col nome di cistomanometria. |
Cistoscopia |
esame diagnostico che permette di visualizzare le pareti interne dell’uretra (il canale che convoglia l’urina all’esterno) e della vescica utilizzando uno strumento detto cistoscopio. |
Biopsia prostatica |
esame diagnostico indispensabile per escludere o confermare la diagnosi di carcinoma prostatico in caso di sospetto clinico. In breve: si prelevano diversi campioni di tessuto prostatico e si inviano in laboratorio analisi per sottoporli ad esame istologico. |
Spermiocoltura |
esame di laboratorio analisi che viene effettuato sul liquido seminale. Il liquido seminale contiene gli spermatozoi, esso è il fluido secreto dalla prostata e dalle vescicole seminali che forniscono il fruttosio; gli spermatozoi, invece, sono le cellule sessuali maschili (o gameti maschili), prodotte dai testicoli e aventi un ruolo fondamentale nel processo riproduttivo. |
Dosaggi ormonali |
Non solo l’endocrinologo, ma anche l’urologo o ancor meglio l’andrologo devono conoscere l’assetto ormonale del proprio paziente. Pertanto il ricorso ai dosaggi ormonali è d’obbligo. |
In questo video il dott. Militello espone in modo chiaro ed esaustivo il tema della ipertrofia prostatica . Viene spiegata la funzione della ghiandola e come questa rivesta un ruolo determinante all'interno del ciclo riproduttivo maschile .
Vengono analizzate quindi le cause della ipertrofia prostatica , i maggiori sintomi ( ostruttivi ed irritativi ) a cui vanno incontro una buona parte degli uomini a partire dalla loro " seconda età " . Vengono illustrati rimedi e terapie , con un importante cenno alle relazioni tra l'ipertrofia prostatica e le alterazioni del PSA.
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